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60 anni di Itelyum, precursore e innovatore per l’economia circolare nazionale

Itelyum, gruppo specializzato nella gestione, riciclo e valorizzazione dei rifiuti industriali, controllato da Stirling Square e partecipato da DBAG, ha celebrato 60 anni di attività e risultati da game changer della sostenibilità.

‘Sei decenni di attività da assoluto precursore dei tempi, sempre all’avanguardia nell’economia circolare e per lo sviluppo sostenibile - ha dichiarato l’AD di Itelyum Marco Codognola -. Ogni anno Itelyum fa un passo avanti sulla strada della decarbonizzazione anche grazie alla gamma dei prodotti rigenerati che permettono significativi risparmi nelle emissioni di CO2. Ed inoltre: un milione e ottocentomila tonnellate di rifiuti speciali all’anno trattati, ottenendo indici di circolarità prossimi all’85%, attraverso la rigenerazione degli oli esausti, la purificazione dei solventi e la gestione a 360° di rifiuti speciali, pericolosi e non, crescendo anche nel settore portuale e nel trattamento delle acque”.

 Questa mattina a Villa Necchi Campiglio, a Milano, sono stati ripercorsi gli anni che hanno costruito una storia aziendale caratterizzata dallo spirito pioneristico e visionario: dagli albori in Viscolube in poi, si è sempre guardato avanti, con la capacità di produrre un cambiamento nei processi rigenerativi.

“Abbiamo consolidato un business basato – racconta il Presidente di Itelyum Antonio Lazzarinetti - sull’offerta di soluzioni sostenibili che genera valore economico, sociale e ambientale per le nostre persone, per i nostri clienti e per i territori nei quali operiamo. La nostra storia inizia nel 1963 in via Tavernelle a Pieve Fissiraga con 50 dipendenti e oggi continua con Itelyum presente su tutto il territorio nazionale, generando 600 milioni di ricavi, attraverso 32 siti operativi, 1300 persone e una tecnologia altamente specializzata, unica in Italia”.

Oggi il Gruppo Itelyum, porta con sé attraverso l’attività di Ricerca e Sviluppo, un ulteriore tassello verso l’evoluzione della trasformazione della materia come risposta alle fonti non rinnovabili e alla tutela del patrimonio naturale.

Progetti che preannunciano un cambio epocale nel settore:

1. Terre rare. E’ in funzione un impianto pilota polifunzionale per il recupero dei RAEE di varia tipologia.

2. Recupero di argento da pannelli fotovoltaici. Se l’efficienza dei pannelli è maggiore del 20%, gli stessi vengono rigenerati e inviati al riuso, mentre la frazione di pannelli che non supera questo test viene inviata al riciclo. In quest’ultimo caso vengono disassemblati per il recupero di alluminio e attraverso un processo all’avanguardia la parte residua frantumata, si ottiene una frazione ricca di silicio ed argento.

3. Plasbreaker: basi lubrificanti dalle plastiche rifiuto misto (plasmix). Lo scopo del Plasbreaker è convertire il plasmix in prodotti a valore aggiunto come i lubrificanti e l’idrogeno. Questo trattamento prevede peraltro l’utilizzo anche di olio esausto non rigenerabile e quindi altrimenti non riciclabile con un conseguente ulteriore beneficio dal punto di vista ambientale.

4. Biolubrificanti da oli vegetali usati e dalla frazione vegetale dell’olio minerale usato. Scopo di questo progetto, chiamato BIOLUBE Itelyum, è un processo innovativo in grado di ottenere biolubrificanti da materie di scarto come gli oli vegetali usati (UCO) e i saponi contenuti nei bitumi residui della rigenerazione degli oli minerali esausti.

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